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Haute Couture di Parigi ed estinzione

Rahul Mishra e i suoi Supereroi

06/05/2024

Vecchi strumenti, nuove creazioni

A marzo 2023 è stato inaugurato a Mumbai il Nita Mukesh Ambani Cultural Centre, un centro culturale multidisciplinare dedicato interamente a “preservare e promuovere l’arte, la cultura e l’eredità indiana attraverso varie forme artistiche”. In questa occasione furono invitate molte figure di spicco del mondo dello spettacolo, inclusa l’attrice americana Zendaya, che per l’evento indossò un abito che fece subito molto parlare di sé: una rivisitazione in chiave moderna del sari, un tipico abito femminile del continente indiano composto da una lunga fascia avvolta attorno al corpo (il nome significa infatti “striscia di panno”).

L’opera, ricamata interamente a mano, rappresenta una giungla ricca di animali – quali tigri, scoiattoli e fenicotteri – che osservano il cielo notturno. Per lo stilista che l’ha ideato, il vestito rappresenta “il modo in cui il nostro mondo guarda il cosmo di notte per sperimentarne la bellezza”. Ma non solo: con quest’opera lo stilista ha mostrato al mondo “un cenno alla […] filosofia fondamentale della moda lenta e all’intento di potenziare le […] comunità artigiane”. Ma chi sta dietro a questa creazione?

Il vestito è di Rahul Mishra, stilista indiano emergente classe 1979 che negli ultimi anni ha stupito il mondo della moda: riconosciuto ormai a livello internazionale, è stato il primo stilista indiano ad avere una sfilata alla Settimana dell’Haute Couture di Parigi, nonché il primo a vincere l’International Woolmark Prize – già ottenuto da stilisti del calibro di Yves Saint Laurent e Ralph Lauren. 

Sposando l’idea di una moda sostenibile e lenta, Mishra elogia la cultura e l’artigianato indiano attraverso vestiti caratterizzati da ricami fatti a mani e design pionieristici. Queste creazioni nascono grazie al fatto che egli va oltre l’idea consumistica della moda e dei vestiti, ma considera moda, arte e poesia mondi che si incontrano e non sfere separate e isolate fra loro da confini netti e marcati.

Zendaya all’inaugurazione del centro culturale Nita Mukesh Ambani. @rahulmishra_7.

Il suo lavoro inoltre parte da una filosofia che egli stesso definisce “delle 3 E”: Environment (ambiente), Employment (lavoro) ed Empowerment (rafforzamento di sé). Potremmo dire dunque che Mishra, attraverso quest’approccio, rispecchia le tre aree che si associano al concetto ampio di sviluppo sostenibile, ovvero uno stile di vita che rispetti una sostenibilità che è al tempo stesso ambientale, economica e sociale – le stesse su cui si basa l’Agenda 2030.

Le tre responsabilità che permettono uno sviluppo sostenibile: ambientale, economica e sociale. Ph. Atmosphera lab.

I Supereroi di Rahul Mishra

Il vestito creato nel 2023, che prende spunto dalla collezione Cosmos in cui i vestiti diventano le risposte alle domande sui misteri sconfinati della vita, non è però l’unico esempio di come Mishra includa soggetti naturali nelle sue creazioni. Già nel 2022 lo stilista ha infatti realizzato la collezione The Enchanted, ispirata alla flora e alla fauna himalayana: i fiori in particolare sono stati resi iperrealistici grazie ad un profondo studio della loro anatomia, creando un’esperienza surreale in cui la botanica diventa la lingua per una narrazione eccentrica e spettacolare.

I Supereroi di Rahul Mishra

Il vestito creato nel 2023, che prende spunto dalla collezione Cosmos in cui i vestiti diventano le risposte alle domande sui misteri sconfinati della vita, non è però l’unico esempio di come Mishra includa soggetti naturali nelle sue creazioni. Già nel 2022 lo stilista ha infatti realizzato la collezione The Enchanted, ispirata alla flora e alla fauna himalayana: i fiori in particolare sono stati resi iperrealistici grazie ad un profondo studio della loro anatomia, creando un’esperienza surreale in cui la botanica diventa la lingua per una narrazione eccentrica e spettacolare.

Ma non è finita: per la collezione primavera 2024, Mishra ha deciso di mettere al centro un’ode alla biodiversità del pianeta, sottolineando però al tempo stesso il rischio che sta correndo. In particolare, l’artista ha deciso di dare ampio spazio a rettili e insetti – animali meno “appetibili” per il grande pubblico. Il titolo di questa collezione, Supereroi, sta proprio a indicare come questi animali, che egli considera “gli architetti benigni del pianeta”, siano importanti e fondamentali per gli ecosistemi in cui vivono.

Estratto dal video “The Enchanted Rahul Mishra Couture Spring 2022 Fashion Film” di Rahul Mishra, Youtube.

Lo stilista, attraverso questa collezione, sottolinea inoltre come “dobbiamo imparare a coesistere con loro e sopprimere l’istinto di ucciderli”, al fine di avere una vita più armoniosa. Per enfatizzare l’impatto che gli esseri umani stanno avendo su queste creature, la sfilata è avvenuta in uno spazio industriale poco curato, il che ha permesso di immergersi in un contesto privo della presenza  umana ma ricco di locuste, falene, lucertole e altri animali.


La sfilata si apre per esempio con un vestito nero coperto da una sorta di piastra di Petri, un contenitore basso e cilindrico utilizzato in biologia per far crescere colture cellulari, con all’interno ricamata una libellula: quest’animale è un indicatore ecologico, ovvero è una specie che, essendo particolarmente sensibile ai cambiamenti del luogo in cui vive come la presenza di inquinanti, cambiamenti di temperatura o di specie presenti, permette di capire le condizioni in cui si trova quell’ecosistema. Durante tutta la sfilata poi l’artista unisce gli eleganti capi d’abbigliamento alle rappresentazioni dedicate ai vari animali, esplorando la biosfera per ripensare alla relazione che noi esseri umani abbiamo con le altre creature del pianeta.  

Estratto dal video “SUPERHEROES; RAHUL MISHRA COUTURE SPRING 2024” di Rahul Mishra, Youtube.

Dove i dati non arrivano, arriva l’arte

Di quanto la fast fashion abbia un impatto sul pianeta e di come possiamo agire per limitare i danni causati dal sistema consumistico e capitalistico in cui viviamo – dalle iniziative che promuovono il second-hand e il consumo consapevole a quelle che agiscono direttamente sui materiali che si utilizzano nella fabbricazione dei capi – se ne parla già molto. Questa sensibilizzazione però non è ancora sufficiente a cambiare in modo radicale lo stile di vita e di produzione dei vestiti a livello mondiale, in quanto è un processo in cui si intersecano molti fattori che su larga scala sono estremamente difficili da analizzare, comprendere e modificare.

Sorvolando sull’impatto ambientale ed economico della moda – e di conseguenza anche dell’Haute Couture –, la collezione Superheroes di Rahul Mishra può aiutarci a riflettere sul come creare e implementare diversi linguaggi per parlare di temi come ambiente, biodiversità e crisi ambientale. I report, le infografiche, i panel e gli incontri sul clima non bastano. I loro linguaggi non riescono a essere compresi da tutta la popolazione, e si rivela necessario agire su più fronti diversificando la narrazione per arrivare a più persone possibili: per questo, gli strumenti messi a disposizione dalle forme artistiche per la comunicazione e la divulgazione delle tematiche ambientali complesse si rivelano non solo utili, ma essenziali. Di conseguenza, bisogna abbracciare le forme artistiche e riconoscerne la forza comunicativa anche in ambito scientifico. 

Come accennato precedentemente, rettili e insetti sono diventati i supereroi di Mishra in quanto specie che sono generalmente viste in luce negativa. L’artista sottolinea come per lui fosse fondamentale durante la creazione della collezione riflettere profondamente sui bias che abbiamo nei confronti di alcuni animali, creati non solo dall’istinto ma anche e soprattutto dall’educazione che riceviamo. Il realismo della collezione in questo ha un ruolo chiave, perché permette a chi vede i capi di avere un’emozione più vera e spontanea, come se si trovasse davvero davanti all’animale. 

Infine, un’ultima riflessione emerge dalla collezione. A causa della diminuzione della biodiversità che stiamo vivendo e dell’allontanamento generale della società da alcuni animali, Mishra si chiede: come faranno i bambini a scoprire in futuro le storie degli insetti? Ci saranno incontri solo su piastre Petri nei laboratori di biologia? Si sentiranno a proprio agio nel vedere una libellula svolazzare o un rettile correre via senza saltare dallo spavento? 

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Matilde Spagnolo

Laureata in Environmental Humanities (Unive) e in Scienze Naturali (Unipd). Appassionata di etologia, lavora come educatrice ambientale ed entra a far parte di Atmosphera Lab come parte del gruppo Social e come articolista nel 2022.

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