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WWOOF: un ecologico modo di viaggiare

Viaggiare imparando e lavorando in fattorie biologiche in tutto il mondo

Fare Wwoofing

Tutti noi siamo consci del fatto che viaggiare, specialmente in aereo, ha un costo significativo per l’ambiente. Con questo articolo vogliamo raccontarvi di un modo di viaggiare diverso che abbraccia la filosofia dello slow travel e, allo stesso tempo diventa occasione per stare a contatto con la natura e imparare tecniche per coltivarla.

Cos’è il Wwoofing?

L’acronimo W.W.O.O.F sta per “World Wide Opportunities on Organic Farms” ed indica un’associazione di promozione sociale che mette in contatto i volontari (voi) con una rete di realtà agricole disseminate in tutto il paese. Solo in Italia circa settecento aziende agricole aderiscono all’iniziativa, anche se quest’esperienza può essere svolta in tutto il mondo, precisamente in 132 paesi.

Come funziona?

Coloro che desiderano partire verranno ospitati gratuitamente presso la comunità scelta e, in cambio dell’ospitalità, verrà chiesto loro di partecipare alle attività di sostentamento della fattoria. Detta così, sembra davvero coraggioso: andare a casa di sconosciuti e magari essere sfruttati per lavori molto pesanti!

In realtà su entrambi i siti, quello italiano e quello internazionale, c’è una lunga presentazione degli hosts disponibili e una descrizione del posto nel quale vi ospiteranno, delle colture delle quali si occupano, e dell’impegno giornaliero che vi richiedono.

Quali attività?

Uno degli aspetti migliori di quest’esperienza è che si può scegliere l’attività d’interesse e decidere in base agli annunci dei vari hosts dove ci piacerebbe di più andare. Solo nel network italiano si passa dall’apicoltura, alla vendemmia, alla cura degli animali.

Inoltre, l’esperienza è particolarmente indicata per coloro che desiderano prendersi un momento di pausa (stacco è troppo colloquiale) dalla frenesia di tutti i giorni. Molti hosts infatti praticano yoga o adottano un’alimentazione particolarmente sana.

Ci sono anche annunci dove si propongono attività più creative, come la costruzione di piccoli oggetti o la lavorazione della ceramica. Anche se lo scambio è amichevole, talvolta ci sono dei criteri per essere accettati come Wwoofer: non fumare, adattarsi all’alimentazione della comunità o condividere la camera.

Non è sicuramente un viaggio di relax puro o di lusso, anche se crediamo che proprio per questo sia un viaggio autentico, dove ci si relaziona con persone diverse, si condividono gli spazi e si prova un nuovo stile di vita.

Quanto dura?

Alcuni hosts chiedono una permanenza di almeno una settimana, o addirittura qualche mese. Tuttavia, non è per tutti così. Ad esempio, in alcuni periodi dell’anno, vista l’alta mole di lavoro nei campi, si può rimanere anche per poco tempo e magari ci si ritroverà ospitati insieme ad altri Wwoofers.

Affidabile?

A primo impatto si potrebbero avere dei dubbi sull’affidabilità di questo sistema ; tuttavia, vi consigliamo di lasciarvi guidare dalle vostre sensazioni sull’host e sulla descrizione e le foto della casa dove sarete ospitati. Informarsi e comunicare prima della partenza è fondamentale.

La mia esperienza

A diciotto anni partii per quest’esperienza poco dopo la maturità. Ero molto spaventata al pensiero, anche perché decisi di andare da sola. Alla fine, furono dieci giorni splendidi nei quali vendemmiammo l’uva per il Moscato.

Nella casa c’erano altri ragazzi giovani, il tutto nella cornice del Monferrato. Mi diedero una stanza singola con un letto confortevole, abbastanza ore per riposare e la possibilità di visitare i posti vicini. È vero che vendemmiammo tutti i giorni, però tra la musica e l’aperitivo in mezzo ai filari, fu una settimana di quasi-vacanza. Inoltre, ho imparato qualche parola del gergo tecnico del vino con la quale posso fingere di essere un’esperta ogni volta che si parla dell’argomento.

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Laura Farinotti for Atmosphera lab
Laura Farinotti

Laura sta per laurearsi in Filosofia all’Università di Padova. È appassionata di teatro greco antico e di filosofia contemporanea. È anche curiosa di Digital Marketing, in particolare quello che riguarda i Social Network. Felice di collaborare con una rivista che promuove uno stile di vita etico e sostenibile.

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