Un’abitudine incurante: gettare i propri rifiuti a terra
Il gesto di gettare i mozziconi delle sigarette a terra, o semplicemente dei rifiuti, è qualcosa di abbastanza accettato socialmente. Tuttavia, questo gesto che spesso giustifichiamo come normale, ha un impatto ambientale oltre che paesaggistico.
Un’idea volta a educare i cittadini e a risolvere concretamente il problema dell’immondizia sulle spiagge viene da un gruppo di imprenditori dell’Aia. I fondatori di Project.BB hanno unito la perizia ingegneristica e l’intento educativo nel costruire un robot in grado di ripulire le spiagge dai piccoli rifiuti.
I nomi dietro a questo progetto: Martijn Lukaart e Edwin Bos
Dietro a questo progetto ci sono due imprenditori dei paesi bassi Martijn Lukaart e Edwin Bos, oltre che fondatori di techtics. Questi ultimi, ci raccontano, insieme hanno avviato il progetto BeachBot.
Entrambi vivono vicino alla spiaggia nella loro città natale, l’Aia, e sono rimasti sorpresi dalla quantità di piccoli rifiuti a terra. Qualcosa di particolarmente scioccante che essi hanno appreso è che ogni anno circa 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta sono disseminati in tutto il mondo.
A questo proposito entrambi desiderano creare delle tecnologie per il bene della collettività ed esplorare nuove possibilità per risolvere problemi sociali ed ambientali. La realizzazione del progetto è stata portata avanti insieme ad un gruppo di studenti dell’Università Tecnica di Delft e il supporto di diversi professionisti di ingegneria.
Tutti i partecipanti hanno contribuito alla costruzione di prototipi per convalidare come la robotica e l’intelligenza artificiale possano aiutare a mantenere le spiagge pulite.
Come funziona un BeachBot
Abbiamo chiesto loro il funzionamento dei prototipi: ‘’Il progetto BeachBot presenta uno sciame di robot che vanno a caccia di rifiuti. BeachBot (BB) e MAPP sono progettati per lavorare all’aperto, come sulle spiagge e nei parchi. I robot si muovono in virtù dell’intelligenza artificiale per mappare e raccogliere in modo efficiente i piccoli rifiuti.
Il robot è fornito di una pinza per raccogliere i rifiuti e un cestino per lo smaltimento. I robot MAPP sono i due piccoli aiutanti, lì per il monitoraggio e fondamentalmente in esplorazione della spiaggia per ricreare un’immagine dei rifiuti che incontrano. Inoltre, utilizzando l’app del progetto BeachBot chiunque può contribuire a rendere i robot più intelligenti.
Dunque, in poche parole: i robot che puliscono i rifiuti sono alimentati dall’utilizzo dell’app da parte degli utenti. L’attenzione principale dei robot è sui piccoli rifiuti come mozziconi di sigaretta, cannucce e tappi di bottiglia.
Addestrando i robot, essi sono in grado di riconoscere più tipi di rifiuti nel tempo. Durante il Beach Cleanup Tour della Fondazione Mare del Nord, il gruppo di TechTics ha testato come il pubblico risponde ai robot e all’app, per imparare come rendere questa interazione uomo-robot più eccitante e di maggior interesse’’.
I due ingegneri proseguono spiegando come i prototipi sono stati sviluppati in circa sei mesi e migliorati per renderli sempre più adatti e flessibili alle condizioni in cui sono chiamati ad operare.
Progetti futuri di Project.BB
La mission di entrambi e del team di Project.BB non si ferma però qui; infatti, essi ci hanno spiegato alcuni degli ambiziosi progetti che li vedranno protagonisti nel prossimo futuro: ‘’TechTics si sta ora concentrando sui loro bot MAPP per assistere i comuni e le organizzazioni ambientali nelle loro attività di monitoraggio dei rifiuti.
L’obiettivo è quello di far cooperare tutti i robot tra di loro e inoltre di renderli compagni per gli esseri umani in modo da poter mantenere le spiagge pulite insieme. Inoltre, vogliamo migliorare l’app con il feedback e trasformarla in un gioco coinvolgente.
Infine, ma non meno importante, inizieremo un altro progetto sulla tele-presenza e la tele-operazione, in modo che il monitoraggio possa essere fatto a distanza’’.
Finanziare la costruzione dei prototipi
Abbiamo anche fatto una domanda cinica ai due fondatori. Come sono stati in grado di finanziare questo tipo di progetto. ‘’La prova iniziale del progetto BeachBot è stata completamente finanziata. Per testare e dimostrare il BeachBot abbiamo ricevuto un finanziamento dal comune dell’Aia.
Per il successivo sviluppo i fondatori hanno pagato di tasca propria. Infine, il team è stato sostenuto finanziariamente da un fondo per l’innovazione di una banca locale e grazia anche al premio in denaro della competizione Plastic Pollution Challenge’’.
Tecnologia al servizio dell’ambiente
Crediamo che questo tipo di idee dimostrino come le avanzate tecnologie alle quali siamo abituati possano trovare uno spazio nuovo ed inedito in un mondo volto all’ecologia. La svolta non è un ritorno nel passato o un abbandono delle innovazioni tecnologiche, ma un ripensamento del paradigma dove queste ultime si collocano.
Contribuire ad un mondo “meno sporco”
Infine, vi lasciamo con l’invito e l’auspicio a prendere parte attivamente a questo progetto scaricando l’applicazione di Project.BB. Chiunque può contribuire a rendere questi robot più intelligenti. Ma soprattutto, chiunque può contribuire a rendere il mondo più pulito, o almeno, meno sporco.

Laura sta per laurearsi in Filosofia all’Università di Padova. È appassionata di teatro greco antico e di filosofia contemporanea. È anche curiosa di Digital Marketing, in particolare quello che riguarda i Social Network. Felice di collaborare con una rivista che promuove uno stile di vita etico e sostenibile.