Team di lavoro impegnato nell’ideazione del prototipo
I primi passi di Grycle
Da quel momento fu tutta una scommessa. Edoardo costituì una società (Grycle per l’appunto) e trovò un primo investitore che finanziò il suo prototipo digitalizzato: un’IA in grado di separare tutti i materiali (escluso l’organico) in maniera puntuale.
Il funzionamento è rapido e lineare: i rifiuti indifferenziati passano sotto dei sensori che riconoscono la loro origine e, quindi, li smistano tenendo conto anche del colore.
L’idea è quella di vedere, in futuro, tale progetto nelle case di tutte le persone del mondo. In maniera utopistica, rivela Edoardo, dovrebbe stare accanto al frigorifero. Ad oggi tuttavia è presente solo un prototipo testato in laboratorio perché servono ancora molti fondi economici ed anni di sviluppo per avere un sistema funzionante e perfettamente collaudato in ambiente domestico.
A tal proposito Grycle realizzò in passato una campagna di crowdfunding allo scopo di lanciarsi sul mercato con risultati soddisfacenti. I fondi non furono tuttavia sufficienti.
La speranza attuale è che l’idea attecchisca all’estero, dove effettivamente Grycle non si è mai spinta con piena convinzione. L’ambizione, spiega Edoardo, è quella di stringere partnerships importanti con realtà che condividono i suoi stessi obiettivi e che possiedono già un un prodotto ed un pubblico. A quel punto il lavoro di Grycle consisterebbe nell’implementare e migliorare qualcosa di esistente, affiancandolo.
Moduli meccatronici implicati nel trattamento dei rifiuti
Da un’idea al prototipo
Edoardo in principio era perfettamente conscio del risultato cui aspirare eppure persistevano interrogativi su come metterlo in atto. Provò a rivolgersi a terzi per la realizzazione ma il vincolo economico non era indifferente. Così si mise a disegnare in CAD e con l’ausilio di una stampante 3D creò il prototipo a cui aggiunse poi l’elettronica di base.
Fu in quel momento che si unirono a lui altre menti che divennero anche suoi soci. Ad oggi Grycle vanta competenze hardware e di network molto spinte.
Grazie a tale sinergia di forze e intelletti, il risultato è un sistema capace di trattare materiali domestici con grande affidabilità, effettuando una raccolta differenziata esemplare.
L’IA progettata è infatti in grado di riconoscere progressivamente sempre più materiali grazie ad un’interfaccia che interagisce direttamente con gli essere umani: nel momento in cui, infatti, viene introdotto al suo interno un oggetto nuovo, questa chiede conferma della novità e poi la salva. A quel punto sta a noi aggiungere un cassonetto in più.
Prima di raggiungere tali risultati Edoardo e il suo team hanno testato vari algoritmi di IA fino a quello attuale.
La sua applicazione non sarebbe utile solo nelle case ma potrebbe avere ripercussioni positive anche in contesti urbani: se si pensa ai camion preposti alla raccolta della spazzatura, questi verrebbero attivati solo nel momento in cui il sistema riconosce di essere pieno.
Ad oggi il prototipo piccolo (destinato alle case) è concluso e richiede solo dei fondi per essere lanciato sul mercato; gli sforzi vanno dunque su quello grande, ancora in fase di lavorazione ma con ampie premesse poiché punta a diventare una svolta significativa per i centri urbani di domani.
Grycle, la macchina che trasforma i rifiuti indifferenziati in granuli di materia prima

Laureata in Giornalismo, Cultura Editoriale e Comunicazione Multimediale presso l’università di Parma, adora interfacciarsi con realtà sempre nuove. Aspirante viaggiatrice, ha un occhio di riguardo per l’ecologia e i diritti umani. In Atmosphera Lab ha trovato un valido alleato per comunicare ciò che più le sta a cuore.