Il prototipo francese
Nutri-score funziona assegnando a ciascun alimento un punteggio formato da 40 punti negativi – attribuiti in base alla quantità di zuccheri, sali e grassi che esso contiene – compensati da altri 15 possibili punti che il prodotto può acquisire in accordo alle proprie qualità benevole, quali per esempio, l’apporto di fibre, vitamine o di proteine.
Il punteggio totale permetterà l’attribuzione di una lettera (A,B,C,D,E) contrassegnata da colori semaforici che vanno dal rosso, assegnato a E (indicante un alimento poco sano), al verde scuro, A, equivalente al massimo del punteggio per qualità salutare.
I dubbi e l’alternativa italiana
Veniamo ora all’oggetto della contesa: secondo la classificazione proposta dal Nutri-score, molti prodotti nostrani, (alcuni dei quali DOP e IGP) come il Grana Padano, o l’olio extra vergine d’oliva, scivolerebbero a fondo classifica, con conseguenti ricadute negative per la florida economia agroalimentare. Nasce così la variante Nutri-inform battery, la quale già dal nome rimarca un posizionamento distinto rispetto a quello della soluzione francese, basata sul punteggio – score -, proponendo invece una matrice informativa, – inform -.
L’accusa mossa dal governo italiano, in accordo con Confagricoltura e Coldiretti, critica il Nutri-score di superficialità, evidenziando come i parametri utilizzati dallo strumento finiscano per privilegiare cibi altamente lavorati, il cui contenuto di zuccheri e sali risulta conforme ad una dieta equilibrata, senza integrare nella valutazione altre sostanze utilizzate durante la lavorazione, potenzialmente dannose per la salute (come ad esempio l’aspartame). I valori, inoltre, fanno riferimento a 100g di prodotto, misura ritenuta aleatoria in quanto esistono prodotti le cui porzioni standard risultano nettamente superiori o inferiori al peso considerato.
Veniamo ora alla proposta italiana. La grafica adottata per Nutriform battery appare sicuramente meno lampante: l’etichetta proposta è monocroma, azzurra, e rappresenta una batteria, la quale, più è piena più indica l’insalubrità dell’alimento; al contrario una batteria vuota significa che ciò che stiamo acquistando è salutare, povero quindi di grassi, sali e zuccheri. Tuttavia, analogamente a quanto accade con gli strumenti elettronici, la batteria scarica è automaticamente associata a un malfunzionamento e quindi scartata a favore di una carica completa, contrariamente a quanto proporrebbe l’etichetta.
Per spiegarla con un esempio, dovendo scegliere fra due pacchi di biscotti l’uno con poca batteria, e l’altro con piena carica il consumatore potrebbe essere spinto verso l’acquisto del secondo apparentemente ”migliore”.
L’etichetta fisica italiana è accompagnata da un QR code che rimanda all’omonima app, la quale tuttavia come testimoniano molte recensioni, non ha tardato a dare segnali di inadeguatezza.
Una buona occasione per responsabilizzare consumatori e aziende
Sebbene l’adozione dell’etichetta alimentare sia stata rimandata di un anno, con grande soddisfazione del nostro Paese e dei propri alleati europei, l’azione per incentivare una dieta migliore non può fare altrettanto. Discuterne, mettendo in luce le ricadute sulla salute umana di un’alimentazione non equilibrata, potrebbe essere un’occasione per parlare anche degli impatti ambientali ad essa relativi.
Come mostrato nel grafico, – e come già ampiamente dimostrato e discusso – gli allevamenti intensivi per la produzione di carne, oltre a essere causa di enormi sofferenze animali, sono responsabili del 14,5% delle emissioni totali di gas serra. Indirizzare il consumatore verso una scelta più consapevole creando un’ etichetta che evidenzi, oltre alle proprietà nutritive, le conseguenze ambientali della merce che stiamo per comprare potrebbe essere un incentivo sia per il consumatore stesso, che per le aziende produttrici, verso un futuro più sostenibile. D’altra parte è giusto ricordare anche il lato sociale della faccenda: spesso infatti la possibilità di acquistare generi più salutari risulta essere una scelta troppo costosa per il crescente numero di famiglie in difficoltà economica. Se non si partirà da questo presupposto, ponendo a priorità delle misure che attenuino il divario sociale, nessuna etichetta potrà mai essere davvero efficace.
Bibliografia
- E.Spagnolo, L’obesità in Italia e nel mondo, i dati che allarmano i medici, Gazzetta, 04 Marzo 2023:https://www.gazzetta.it/salute/04-03-2023/l-obesita-in-italia-e-nel-mondo-i-dati-che-allarmano-i-medici.shtml.
- M.O. Carruba, E. Nisoli, Sistemi di etichettatura frontepacco (FOP) utili per migliorare la qualità dell’informazione nutrizionale al pubblico, in un’ottica di prevenzione dell’eccesso ponderale. nutri-score o nutriinform battery?
- Università degli Studi di Milano, Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina trasazionale, Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità, 2021: chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.mimit.gov.it/images/stories/documenti/Carruba_EandWDisorder_2021-IT.pdf
- ISSP, Dati epidemologici, aggiornamento del 22 Aprile 2022: https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/epidemiologia-italia#:~:text=Praticare%20sport%20in%20modo%20continuativo,pi%C3%B9%20alti%20tra%20i%20maschi.
- ISTAT archivio, Stili di vita bambini e ragazzi, 29 Ottobre 2019: https://www.istat.it/it/archivio/obesit%C3%A0
- Redazione, Ue: Coldiretti nutriscore boccia 85 made in Italy, Agroalimentarenews, 18 Luglio 2023: http://www.agroalimentarenews.com/news-file/gia_presente_16027_45_Ue–Coldiretti–nutriscore-boccia-85–made-in-Italy–Doc-.htm
- Ansa, Nutriscore: Italia e sei paesi Ue escludere dop e igp, 18 Settembre 2023:https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2020/09/18/nutriscore-italia-e-sei-paesi-ue-escludere-dop-e-igp_8e87b0a3-1aeb-4c6e-b17b-0fcb826caeee.html#
- F. Luca, Nutriscore, l’etichetta francese a colori continua a dividere l’Europa ma la decisione slitta, Eunews, 1 Febbraio 2023 :
- https://www.eunews.it/2023/02/01/nutriscore-etichetta-francese-europa/.
- A.Codignola, Nutri-score il nuovo algoritomo in vigore dal 2024, Il fatto alimentare, 23 Luglio 2023: https://ilfattoalimentare.it/nutri-score-aggiornato.html.
- A.L. Bonfranceschi, Zero carne e meno dolci una dieta vegetariana impatta il 60% in meno di una onnivora sul pianeta, La Repubblica, 29 Novembre 2021: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/11/26/news/una_dieta_vegetariana_impatta_il_60_in_meno_di_una_onnivora_sul_pianeta-327761281/.
- Ansa, In Italia troppi chili per 46 adulti e 26 bambini, 29 Novembre 2022: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2022/11/29/obesita-in-italia-troppi-chili-per-46-adulti-e-26-bimbi_b572238d-6022-4d8c-97e7-92845d916c94.html
- R.Saporiti, L’impatto alimentare della dieta, Il sole 24ore, 18 Ottobre 2021: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/10/29/limpatto-ambientale-della-dieta/?refresh_ce=1
- Redazione, Allevameti, nemici del clima, Panda News, 18 Ottobre 2021: https://www.wwf.it/pandanews/clima/allevamenti-nemici-del-clima/.
- I.Sesana, In Italia i poveri mangiano male, il rapporto tra basso reddito e cattiva alimentazione, Altreconomia 29 Agosto 2023: https://altreconomia.it/in-italia-i-poveri-mangiano-male-il-rapporto-tra-basso-reddito-e-cattiva-alimentazione/

Laureata in lettere moderne (UniVe), sta proseguendo gli studi con la magistrale in Environmental Humanities. Vicina alle tematiche ambientali e geopolitiche trova in Atmosphera Lab, con cui è lieta di collaborare, un’opportunità per approfondire e condividere tematiche a lei care.