Dall’Antartide alla florida: il boato della crisi climatica

Contesti, territori, fenomeni diversi ma un unico problema

La dolina simbolo della crisi

La raffigurazione della grande dolina che si è formata a seguito della scomparsa di un grande lago in Antartide ha fatto il giro del mondo: questo avvenimento segna ulteriormente il quadro di enorme allarme climatico che coinvolge il nostro pianeta e tutti i suoi esseri viventi. L’ennesima conseguenza dell’emergenza catastrofica che dobbiamo fronteggiare.

È sparito un lago della calotta Antartica dopo la frattura della superficie del ghiaccio che lo copriva: avviene sulla piattaforma ghiacciata Amery, in Antartide, le immagini sono chiare e provengono dai satelliti della NASA Landsat 8 e ICESat-2.

La sparizione del suddetto lago è stata causata, a detta degli esperti, da un’idrofrattura: “la pressione esercitata dalla massa sempre maggiore proveniente dai ghiacciai in scioglimento ha portato alla rottura della superficie di ghiaccio sul lago che, rompendosi, ha liberato l’acqua sottostante facendola disperdere nell’oceano.”

Rarità sempre più all’ordine del giorno

Un evento del genere viene considerato raro, da taluni anche affascinante, ma è profondamente allarmante, perché una presenza massiccia di questi fenomeni porterebbe ad un’accelerazione dell’innalzamento del livello dei mari e soprattutto perché fa rendere conto della necessaria attenzione maggiore che il problema climatico deve suscitare in ognuno di noi.

Non è raro invece essere bombardati di giorno in giorno da notizie riguardanti i più diversi fenomeni atmosferici di grosso impatto che si stanno succedendo in ogni parte del mondo, suscitando sorpresa ed un allarme sempre più forte e da ascoltare attentamente, verso cui agire repentinamente.

Verso gli stati uniti: dagli incendi alle tempeste

Proprio da pochi giorni, la città mediaticamente sempre sotto i riflettori, la cosiddetta grande mela, New York, è balzata sui titoli delle più imponenti testate a causa delle forti tempeste che si susseguono oramai troppo spesso, e troppo fortemente, in contrasto con gli incendi e la forte siccità che colpisce gli Stati Uniti dal Nord Ovest alla Florida.

Sempre più accorato e ingente è il grido dell’equilibrio del nostro ecosistema, che tramite questi eventi segnala un’importante urgenza di cambiamento, sviluppo e diverso approccio da parte di tutti nei confronti della grande crisi eco climatica che sta fagocitando la nostra preziosa terra.

Quando la crisi climatica è anche umanitaria

Ovviamente gli eventi recenti degli Stati Uniti sono solamente il biglietto da visita, che più volte abbiamo avuto il dispiacere di recepire, del mostro che incalza sempre più veloce nello sfaldamento della terra, un mostro che è stato creato da noi stessi uomini e sempre di più mette in ginocchio le popolazioni di tutto il mondo.

La crisi climatica si trasforma in crisi umanitaria soprattutto quando questi tragici eventi climatici si abbattono, impietosi, in luoghi abitati da popolazioni povere o con mezzi ridotti, che possono vedere, da un estremo all’altro, le proprie fragili abitazioni incendiate, per l’eccessiva siccità, o inondate, per cause diametralmente opposte.

Sono eventi sempre più tendenti al collasso, volti ad eliminare la sfumatura tipica del nostro ecosistema. Sono eventi che risultano da una catena di scelte consapevoli e dannose. Una catena che è necessario ed urgente ora più che mai spezzare, per evitare crisi non solo climatiche, ma anche sociali e culturali. E possiamo fare dei piccoli passi, ognuno di noi, per essere ogni giorno più amici dell’ambiente che è parte di noi.

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