La scena europea
L’Europa si sta chiaramente muovendo verso un tipo di economia che sia rispettosa nei confronti dell’ambiente. È semplicistico descrivere le dinamiche in atto per fare questa transizione, infatti il cosiddetto Green Deal è un piano molto preciso volto all’ambizioso obiettivo di invertire la marcia della produzione e del consumo.
In questa maniera, ci si prefigura che nel 2050:
Questa è la dichiarazione d’intenti sintetizzata sul sito ufficiale dell’Unione Europea. Essere consci di questa direzione può sembrare ovvio per qualcuno, per altri semplicemente inutile. Tuttavia, meglio essere consci di dove vuole andare l’Europa, visto che ci porta con sé.
La rivoluzione copernicana
Il sistema economico-produttivo vigente è una sovrastruttura, sedimentatasi più o meno coscientemente. Ad un tipo di produzione che continuamente crea nuovi bisogni per innescare la convulsione e la ricerca di nuovi prodotti si sostituisce un modello circolare.
Questo nuovo paradigma economico vuole rispondere alle esigenze climatiche che sono il nuovo punto focale dell’Unione. Insomma, l’economia passerebbe dal promuovere lo spreco, al promuovere il riciclo. Le modalità con le quali l’Unione Europea condiziona il comportamento sono primariamente economiche, infatti verranno disincentivate le modalità produttive non in linea con questa nuova politica.
Cerchio che si chiude?
L’economia circolare è un modello produttivo incentrato sulla promozione della sostenibilità, dove la produzione è volta al riciclo totale delle materie utilizzate. Gli stessi prodotti sono progettati per essere durevoli, dunque atti ad essere riciclati e riparati.
L’Unione Europea ha dichiarato di voler condizionare gli attori economici, dunque sia imprese che consumatori, al fine di promuovere un sistema legislativo che non solo permetta ma incentivi questo modus.
Produzione
La volontà dell’Europa di riformare la produzione di beni parte dalla produzione. Già in fase di progettazione saranno incentivati economicamente e legislativamente i prodotti il cui smontaggio e conseguentemente riciclo sia più semplice.
Nel documento redatto in merito si spiega come quest’inversione di rotta si mostri particolarmente importante per i prodotti elettrici ed elettronici. A questo proposito l’Unione Europea ha ipotizzato una serie di normative sulla progettazione dei dispositivi elettronici, le quali ne permetteranno un riutilizzo più semplice.
Inoltre, e questo provvedimento illustra chiaramente come quest’organo può influenzare il comportamento di tutti gli attori sulla scena economica, sono stati ipotizzati dei contributi differenziati da versare in base ai costi di fine vita dei vari prodotti.
Industria
Per promuovere un’economia dove non si lascia indietro niente e nessuno, l’Unione Europea vuole promuovere una nuova modalità di dialogo tra le industrie, di modo che esse riescano ad utilizzare e ottimizzare i reciproci prodotti di scarto. Nel documento relativo questa modalità viene chiamata “simbiosi industriale”, e pur non essendo una novità assoluta, diviene particolarmente protagonista nella cornice di questa serie di accordi.
Attori economici sulla scena di un’Europa-Green
Infine, nella dichiarazione d’intenti viene trattato il comportamento del consumatore. In primis, è necessario che l’attore economico più parcellizzato, il consumatore, si muova sul mercato forte dei valori europei di sostenibilità e inclusione.
Inoltre, l’Europa si impegnerà a rendere noto nel modo più fidelizzato possibile l’impatto dei vari prodotti sull’ambiente. In questo circolo, che parte dalle materie prime ed arriva al nostro portatile, ci rendiamo conto di essere attori fondamentali per promuovere questo nuovo modello economico. È bene essere consci del nuovo copione europeo in materia economica e non solo. Ciò perché nessuno di noi Attori-economici vuole rimanere dietro le quinte.

Laura sta per laurearsi in Filosofia all’Università di Padova. È appassionata di teatro greco antico e di filosofia contemporanea. È anche curiosa di Digital Marketing, in particolare quello che riguarda i Social Network. Felice di collaborare con una rivista che promuove uno stile di vita etico e sostenibile.